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Bilanci, stop alle sanzioni per 76 enti locali-Sole 24ore

  • 21 Giu, 2016
Pubblicato in: Contabilità e Bilancio
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Stop alle sanzioni finanziarie per le 76 fra Città metropolitanee Province che l'anno scorso non hanno raggiunto gli obiettivi del Patto di stabilità, e che ora avrebbero dovuto ripagare integralmente lo sforamento rischiando il dissesto, ma niente alleggerimento delle penalità per i Comuni.

Il Consiglio dei ministri di ieri ha approvato il decreto sugli enti locali, che era stato preparato nelle scorse settimane ma era poi slittato a dopo i ballottaggi per una questione di coperture più che di opportunità pre­elettorale. Nel decreto entra anche l'accordo sulla compartecipazione dei tributi con la Sicilia, che ottie­ ne 500 milioni all'anno in cambio però di una serie di riforme strutturali,e l'intesa da 100 milioni con la Valle d'Aosta, una serie di aiuti ai territori colpiti dai terremoti del 2009 e del 2012, la replica del «fondo cuscinetto» (26 milioni questa volta) per i piccoli Comuni troppo penalizzati dai parametri standard per la distribuzione delle risorsee un pacchetto di misure per accelerare i pagamenti della sanità. Di quest'ultimo capitolo fa parte anche uno sconto per gli importi dovuti dalle aziende farmaceutiche in relazione alla spesa extra­budget realizzata nel triennio 2013­2015 (la partita vale in tutto 1,85 miliardi). I risultati dei ballottaggi mettono al riparo dal sospetto di "favori" il provvedimento di ieri, che in effetti nasce da ragioni più tecniche che politiche. La riforma di Province e Città metropolitane è stata rapida nel tagliare le entrate degli enti di area vasta ma più lenta nel ridurre le uscite, perché il trasferimento degli oltre 20mila dipendenti "di troppo" si deve ancora completare (si veda il servizioa pagina 51). Già lo scorso anno il governo era dovuto intervenire per alleggerire le sanzionia carico di chi aveva sforato il Patto 2014, ma nel frattempo la situazione è peggiorata e 76 amministrazioni su 86 hanno chiuso gli ultimi con­ suntivi senza rispettare i vincoli di finanza pubblica. Alle Città vengono azzerate sanzioni per 400 milioni (i bonus più importanti vanno a Roma, 101 milioni, Napoli, 71 milioni e Torino, 70, cioè a tre capoluoghi guidati da sindaci decisamente all'opposizione; Bolognae Reggio Calabria, amministrati da esponenti Pd, non hanno invece bisogno del salvagente), mentre per le Province lo stop ai tagli vale 600 milioni. Il decreto chiude anche la lunga trattativa con la Sicilia sulla compartecipazione dei tributi erariali, nata da una questione contabile relativa all'Irpef maturata sull'Isola ma riscossa altrove. La soluzione garantisce 500 milioni all'anno alla Sicilia, che in cambioè però chiamata ad approvare una serie di interventi draconiani: taglio del 3% all'anno della spesa corrente, applicazione della riforma Delrio e del decreto Madia che taglia le partecipate e adozione dei «fabbisogni standard», cioè l'equivalente comunale dei costi standard per distribuire le risorse fra gli enti locali. Risolta anche l'attuazione dell'intesa con la Valle d'Aosta: in gioco qui ci sono 100 milioni. Il provvedimento approvato ieri rilancia poi gli aiuti alle aree terremotate. Si va verso lo slittamento al 30 ottobre della scaden­ za, ora in programma al 30 giugno, entro cui le imprese colpite dal sisma dell'Emilia del 2012 dovrebbero iniziare a restituire alla Cdp la restituzione dei prestiti ottenuti per il pagamento di tasse e contributi (la mossa farebbe saltare la rata di dicembre); a L'Aquila arrivano 16 milioni per spingere la ricostruzione, mentre più in generale per le aree colpite dalle calamità naturali si evita la riapplicazione immediata dal 2017 dei tagli sospesi per l'emergenza, prevedendo un rientro progressivo nei vincoli ordinari di finanza pubblica (25% per il primo anno, 50% nel secondo e così via). Un fondo da 26 milioni, infine, replica il meccanismo che anche l'anno scorso ha aiutatoi piccoli Comuni "troppo" colpiti dai tagli standard.LE MISURE

Città e Province Bloccate le sanzioni finanziarie a carico di Città metropolitane e Province che non hanno rispettato il Patto di stabilità 2015, e che quindi avrebbero dovuto subire un taglio equivalente allo sforamento. Rimangono le altre penalità (blocco delle assunzioni e dell'indebitamento), e tutte le sanzioni a carico dei Comuni Mezzo miliardo alla Sicilia Il decreto attua l'intesa con la Regione Sicilia sulla compartecipazione dei tributi erariali. All'Isola vanno 500 milioni in più, in cambio però dell'obbligo di tagliare del 3% all'anno la spesa corrente e di applicare le riforme su Province e società partecipate Pagamenti rapidi in sanità Viene anticipato il calendario delle procedure per concedere liquidità alle regioni con cui effettuare i pagamenti in campo sanitario. Introdotto uno sconto degli oneri a carico delle imprese per la spesa farmaceutica che nel 2013­2015 ha sforato i budget di 1,85 miliardi Calamità naturali Aiuto da 16 milioni per l'Aquila e riapplicazione progressiva dei vincoli di finanza pubblica nelle aree colpite da sisma e alluvioni negli anni scorsi. Rinviata al 30 ottobre la rata in scadenza a giugno dei mutui ottenuti dalle imprese colpite dal sisma del 2012 per il pagamento di tasse e contributi

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