Le regole che comuni, province e città metropolitane dovranno rispettare devono essere de? nite da un decreto del Mef, il cui schema (che ItaliaOggi è in grado di anticipare) è attualmente all'esame della Conferenza atatocittà e autonomie locali. Mentre il monitoraggio del Patto aveva cadenza semestrale, adesso è previsto l'invio di tre ? ussi informativi, con riguardo rispettivamente alla situazione al 30 giugno, al 30 settembre e al 31 dicembre. I dati dovranno essere trasmessi entro 30 giorni dalla ? ne del periodo di riferimento (quindi entro il 31 luglio, il 30 ottobre e il 31 gennaio). Laddove il dm tardasse a essere emanato, il conto alla rovescia scatterà dalla data di pubblicazione. Rimane fermo l'obbligo di certi? care il rispetto o meno dell'obiettivo entro il 31 marzo dell'anno successivo. Il testo predisposto da via XX Settembre individua anche le informazioni che gli enti dovranno trasmettere. Il prospetto è articolato in due sezioni. Nella prima sezione sono riportate le voci rilevanti ai ? ni del saldo (ossia le entrate dei primi 5 titoli e le spese dei primi 3 titoli del nuovo bilancio armonizzato, oltre al fondo pluriennale vincolato non derivante da debito) e quelle escluse (fondo Imu Tasi, spese per edilizia scolastica e interventi contro il dissesto idrogeologico, fondo crediti di dubbia esigibilità e altri fondi, altre voci minori): nella prima colonna andranno riportati i dati di previsione (già indicati nel prospetto allegato al bilancio), mentre nella seconda i dati gestionali cumulati riferiti alle scadenze sopra richiamate. La seconda sezione ospita, invece, una serie di informazioni integrative utili ai ? ni della ? nanza pubblica: oltre alla scomposizione del fondo pluriennale vincolato, occorrerà indicare l'ammontare del fondo crediti di dubbia esigibilità calcolato senza applicare la percentuale di riduzione forfettaria consentita per i primi anni di applicazione del nuovo ordinamento contabile. Ancora, viene richiesto di riportare il dettaglio sulla composizione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2015, il che pare super? uo, essendo dati facilmente rinvenibili nei rendiconti approvati dagli enti e nei relativi certi?cati trasmessi al Viminale. Di maggiore interesse le precisazioni riguardanti l'impatto sul pareggio delle variazioni che impattano sul fondo pluriennale vincolato. Lo schema di decreto distingue il caso della modi? ca di esigibilità di impegni ? nanziati dal fondo in entrata da quello della cancellazione de? nitiva dei medesimi impegni. Nel primo caso occorre variare sia l'importo degli impegni (in riduzione) sia l'importo del fondo in spesa (in aumento), mentre nel secondo vanno solo ridotti gli impegni, senza toccare il fondo. In entrambi i casi, non deve essere ridotto il fondo in entrata.