Mentre devono tornare ai preventivi 2015 per rispondere al que stionario della Corte, che pure è semplificato rispetto alle scorse edizioni, uffici finanziari e revisori sono alle prese con i lavori del rendiconto, che come passaggio preventivo impone la firma del revisore sul riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi previsto dalla riforma della contabilità, prima che sia deliberato in giunta. Negli enti che adottassero un riaccertamento parziale, l'organo di revisione deve rilasciare il parere sulla determinazione. Il revisore deve verificare poi il prospetto delle spese di rappresentanza, da allegare sempre al rendiconto, per essere inviato alla Corte dei conti e poi, entro dieci giorni dall'approvazione, pubblicato sul sito dell'ente. Fitta anche l'agenda relativa ai preventivi 2016, che da quest'anno è prece duto dal documento unico di programmazione, accompagnato anch'esso dal parere del revisore. Le scadenze di preventivi e consuntivi sono fissate al 30 aprile (tranne che nelle Provincee nelle Città metropolitane, dove i bilanci di previsione 2016 vanno approvati entro il 31 luglio), ma il lavoro preparatorio va compiuto in queste settimane per dare ai consiglii tempi tecnici necessari all'approvazione. Di qui la richiesta di proroga avanzata dal consiglio nazionale dei commercialisti (si veda Il Sole 24 Ore del 4 marzo), accolta dalla Corte: nel nuovo calendario,i questionari "scalano" quindi in fondo, perché ovviamente non hanno bisogno di alcun passaggio consiliare. La scadenza dei preventivi al 30 aprile impegnaa tappe forzate an che il Governo, che domani presenterà in conferenza StatoCittà la ripartizione del fondo di solidarietà 2016, dopo che ieri la commissione sui fabbisogni standard ha approvato i nuovi valori. Tra rimborsi dei tagli ImuTasie quota "ordinaria" del fondo ci sono in gioco circa7 miliardi, edè possibile un'approvazione in due tempi, con il via libera alla metodologia domanie il varo definitivo dei numeri nella conferenza successiva. L'obiettivo, in ogni caso, è introdurre nel sistema meccanismi di "cautela" per evitare gli inciampi nell'anno scorso, che hanno portato poi a intervenire ex post con il fondo cuscinetto da 29 milioni per attenuare gli effetti della perequazione in 2mila Comuni mediopiccoli.