Mentre per i preventivi di province e città metropolitane ci sarà tempo fino al 31 luglio. Lo ha stabilito ieri la Conferenza stato-città e autonomie locali, spostando di un mese la dead-line attualmente fissata al 31 marzo per i municipi. Deciso lo slittamento di un mese anche della nota di aggiornamento al Dup, al momento da presentare entro il 28 febbraio insieme allo schema di preventivo e ai pareri dei revisori. Ora le nuove scadenze dovranno essere ufficializzate da un decreto del ministero dell'interno. Il copione è¨ lo stesso ormai da diversi anni, con l'esecutivo che promette «mai più rinvii », ma che poi è¨ costretto a concederli a causa delle numerose incognite che rendono quanto mai incerta la quadratura dei conti di comuni ed enti di area vasta. Questa volta, ufficialmente, il rinvio è¨ stato richiesto dall'Upi, visto il persistente stato comatoso in cui versano i bilanci di province e città metropolitane. Ma anche i comuni brancolano nel buio. Come negli anni scorsi, il principale problema da risolvere riguarda fondo di solidarietà comunale, ormai sempre più simile a un rebus. Stando a quanto previsto dalla legge di Stabilità (legge n. 208/2015) il riparto dovrebbe essere definito al più tardi entro il 30 aprile, una tempistica evidentemente incompatibile con l'attuale scadenza di fine marzo. Molte le questioni da risolvere, dall'adeguatezza dei fondi stanziati per compensare il mancato gettito di Imu e Tasi all'impatto dei nuovi fabbisogni standard, il cui peso quest'anno è¨ cresciuto dal 20 al 30%. Al riguardo, nella Conferenza di ieri è¨ stato fatto un primo passo avanti, con l'approvazione della nota metodologica relativa alle procedure di calcolo e stima delle capacitè fiscali dei singoli comuni. Tale parametro dovrè essere confrontato con i «costi giusti » in corso di aggiornamento da parte della Sose per stabilire chi deve contribuire e chi ricevere dalla perequazione. Sempre ieri è¨ stato anche deciso di confermare la distribuzione dei tagli previsti dal dl 66/2014 giè utilizzata nel 2015. Infine, la Conferenza ha dato il via libera allo schema di decreto che disciplina tempi e modalità per l'invio della certificazione richiesta dall'art. 243, comma 2, del Tuel agli enti strutturalmente deficitari.