Ultimo aggiornamento 21.12.2024 - 11:44

Gestione del Patto di stabilità 2015. Chiediamo ogni sforzo in tempi rapidi per consentire gli investimenti.

  • 11 Set, 2015
Pubblicato in: Contabilità e Bilancio
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Si è svolta il 10 settembre presso la Conferenza unificata una riunione tecnica richiesta da Anci ai primi di agosto allo scopo di evitare che anche nel 2015 si ripetano i casi di mancata redistribuzione degli spazi finanziari tra gli enti locali attraverso gli strumenti offerti dalla Normativa.

In particolare, è stato sottolineato che il cosiddetto “Patto verticale incentivato” che permette alle Regioni di attribuire spazi finanziari a Comuni alle Città metropolitane e alle Province sulla base di un finanziamento statale di circa un miliardo, risulta attualmente inutilizzato per circa il 60% nel caso delle Province e delle Città metropolitane 2015 e per circa un terzo nei confronti dei Comuni. Nel complesso si tratta di un ammontare di spazi finanziari pari a ben 500 milioni di euro, che a nostro avviso non possono rimanere inutilizzati.

La distribuzione finora avvenuta ha seguito i restrittivi criteri a suo tempo indicati dalla Legge di stabilità e poi – opportunamente – ampliati al complesso delle spese per investimento con il decreto “Enti locali”, il cui termine scade a fine mese.

L’Anci ha sostenuto, in primo luogo, la necessità che tutte le Regioni attivino nei pochi giorni a disposizione le procedure per l’assegnazione di tutti gli spazi disponibili, favorendo nei rispettivi contesti territoriali la soddisfazione delle esigenze di investimento con maggiore grado di effettiva realizzabilità.

L’Anci ha inoltre ravvisato la necessità di attivare strumenti di redistribuzione, anche innovativi, nel caso di parziale utilizzo degli spazi gestiti dalle Regioni, nonché di evidenza di ulteriori e pressanti esigenze. Alle risorse che rischiano di rimanere inutilizzate eventualmente si potrebbe aggiungere un ulteriore contributo statale al fine di far fronte in tempi brevi e comunque entro il mese di ottobre alle esigenze specifiche emerse nel corso del 2015 in particolare dalle Città metropolitane e dai Comuni gravati da oneri eccezionali che non hanno potuto trovare soddisfazione attraverso gli strumenti ordinariamente disponibili, nonché quelle realtà che hanno a disposizione consistenti avanzi utili per il completamento di investimenti.

I punti sottoposti all’attenzione dei Ministeri coinvolti e delle Regioni hanno trovato ampia condivisione e nei prossimi giorni verrà valutata ogni possibilità di intervento anche sulla base di un monitoraggio territoriale su base regionale, relativo alla dimensione delle richieste degli enti locali e dell’utilizzo delle risorse residue.

Negli anni scorsi il contributo in eccesso fornito dal comparto comunale è stato cospicuo, per effetto – in particolare – dell’incertezza indotta dalle continue modifiche delle norme finanziarie e della conseguente impossibilità di programmare adeguatamente la gestione di cassa. L’Anci ritiene essenziale che nelle attuali condizioni di sofferenza finanziaria tutti i soggetti preposti alla gestione del Patto di stabilità assumano responsabilmente ogni iniziativa necessaria per il pieno utilizzo delle risorse disponibili.

Si è svolta il 10 settembre presso la Conferenza unificata una riunione tecnica richiesta da Anci ai primi di agosto allo scopo di evitare che anche nel 2015 si ripetano i casi di mancata redistribuzione degli spazi finanziari tra gli enti locali attraverso gli strumenti offerti dalla Normativa.

In particolare, è stato sottolineato che il cosiddetto “Patto verticale incentivato” che permette alle Regioni di attribuire spazi finanziari a Comuni alle Città metropolitane e alle Province sulla base di un finanziamento statale di circa un miliardo, risulta attualmente inutilizzato per circa il 60% nel caso delle Province e delle Città metropolitane 2015 e per circa un terzo nei confronti dei Comuni. Nel complesso si tratta di un ammontare di spazi finanziari pari a ben 500 milioni di euro, che a nostro avviso non possono rimanere inutilizzati.

La distribuzione finora avvenuta ha seguito i restrittivi criteri a suo tempo indicati dalla Legge di stabilità e poi – opportunamente – ampliati al complesso delle spese per investimento con il decreto “Enti locali”, il cui termine scade a fine mese.

L’Anci ha sostenuto, in primo luogo, la necessità che tutte le Regioni attivino nei pochi giorni a disposizione le procedure per l’assegnazione di tutti gli spazi disponibili, favorendo nei rispettivi contesti territoriali la soddisfazione delle esigenze di investimento con maggiore grado di effettiva realizzabilità.

L’Anci ha inoltre ravvisato la necessità di attivare strumenti di redistribuzione, anche innovativi, nel caso di parziale utilizzo degli spazi gestiti dalle Regioni, nonché di evidenza di ulteriori e pressanti esigenze. Alle risorse che rischiano di rimanere inutilizzate eventualmente si potrebbe aggiungere un ulteriore contributo statale al fine di far fronte in tempi brevi e comunque entro il mese di ottobre alle esigenze specifiche emerse nel corso del 2015 in particolare dalle Città metropolitane e dai Comuni gravati da oneri eccezionali che non hanno potuto trovare soddisfazione attraverso gli strumenti ordinariamente disponibili, nonché quelle realtà che hanno a disposizione consistenti avanzi utili per il completamento di investimenti.

I punti sottoposti all’attenzione dei Ministeri coinvolti e delle Regioni hanno trovato ampia condivisione e nei prossimi giorni verrà valutata ogni possibilità di intervento anche sulla base di un monitoraggio territoriale su base regionale, relativo alla dimensione delle richieste degli enti locali e dell’utilizzo delle risorse residue.

Negli anni scorsi il contributo in eccesso fornito dal comparto comunale è stato cospicuo, per effetto – in particolare – dell’incertezza indotta dalle continue modifiche delle norme finanziarie e della conseguente impossibilità di programmare adeguatamente la gestione di cassa. L’Anci ritiene essenziale che nelle attuali condizioni di sofferenza finanziaria tutti i soggetti preposti alla gestione del Patto di stabilità assumano responsabilmente ogni iniziativa necessaria per il pieno utilizzo delle risorse disponibili.

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