Ultimo aggiornamento 13.01.2025 - 14:08
Amministratore IFEL2

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Emendamenti presentati dall’ANCI in Commissione bilancio della Camera al Decreto-Legge 1 ottobre 2015, n. 154 “Disposizioni urgenti in materia economico-sociale” (AC3340).

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Documento presentato nel corso dell'audizione alla Commissione Bilancio della Camera dei deputati: Conversione in legge del Ddl C3340 decreto-legge 1 ottobre 2015, n. 154 (“Disposizioni urgenti in materia economico sociale”).

 

 

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Si pubblica il documento presentato in occasione dell’audizione dell’ANCI in Commissione bilancio della Camera, e i relativi emendamenti al dl 154/2015, sulla conversione del dl 154/2015.

Permangono alcune criticità circa il processo di deliberazione delle aliquote sui tributi comunali, le regolazioni dell’annosa vicenda dell’Imu sui terreni “ex montani” e su alcuni aspetti di raccordo tra i vincoli del patto di stabilità e i principi introdotti con la riforma contabile. Alcune delle misure urgenti proposte puntano a mitigare la tradizionale inefficienza (overshooting) che accompagna l’allocazione degli spazi finanziari, producendo eccessi nel raggiungimento degli obiettivi di Patto. Va altresì segnalato l’impatto, non solo gestionale ma anche finanziario, prodotto dalla riassegnazione in capo al Ministero della Giustizia delle spese di funzionamento degli Uffici giudiziari e ai mancati rimborsi degli anni precedenti, stimati in circa 700 milioni di euro. Nell’attesa di una sistemazione generale della questione e alla luce dell’incertezza prodotta dall’applicazione del principio contabile su tale materia, è necessario che si intervenga sulla corretta contabilizzazione in bilancio di tali risorse al fine di evitare squilibri di non poco conto. 

Nota di approfondimento relativa all’istituto del c.d. “baratto amministrativo”, con alcune importanti integrazioni e modificazioni apportate a seguito delle segnalazioni e dei suggerimenti pervenuti in particolare da enti che hanno avviato la sua applicazione. 

 

Ripubblichiamo, d’intesa con Anci, la nota di approfondimento relativa all’istituto del c.d. “baratto amministrativo”, con alcune importanti integrazioni e modificazioni apportate a seguito delle segnalazioni e dei suggerimenti pervenuti in particolare da enti che hanno avviato la sua applicazione. 

In particolare, alcuni passaggi della prima versione, pubblicata nei giorni scorsi e ripresi con enfasi dalla stampa specializzata, sono apparsi eccessivamente restrittivi rispetto a scelte dei Comuni, del tutto legittime, che puntano a coniugare gli aspetti “di servizio” normati con l’articolo 24 del dl 133/2014 con principi ed obiettivi diversi e parimenti meritevoli in materia di solidarietà sociale e abbattimento di motivi di contenzioso. 

Nella prassi e nella dottrina relative alla gestione delle entrate locali, anche di natura tributaria, tali obiettivi hanno assunto piena cittadinanza e sono entrati a far parte dei principi ispiratori di una corretta ed equa politica fiscale locale. Riteniamo pertanto doveroso rettificare la nota già pubblicata, soprattutto per la parte che tendeva ad escludere dagli interventi connessi al “baratto” la regolazione di debiti tributari pregressi, che diversi Comuni hanno attivato valendosi dell'autonomia che la legge riconosce agli enti locali.

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