Si riporta quanto già pubblicato sul sito dell’ANCI al seguente link: http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=810122&IdDett=48236
L’Associazione inoltre ribadisce richiesta su rateizzazione recupero Imu
La Associazione dei Comuni Italiani manifesta una forte preoccupazione per l’incertezza persistente, nonostante i numerosi solleciti avanzati, circa il riparto dei finanziamenti del Fondo di solidarietà comunale, al quale al momento mancherebbero ancora le firme dei Ministri competenti. Nel non auspicabile caso in cui i tempi si dovessero allungare ulteriormente, ANCI segnala la necessità di inserire all’interno dello ‘Sblocca Italia’ una norma che consenta la anticipazione e la rapida erogazione dei fondi.
La Associazione dei Comuni italiani ricorda anche di aver richiesto lai revisione, su base annuale, dei criteri di monitoraggio delle spese di investimento, ai fini della distribuzione fra i Comuni degli spazi finanziari per il Patto di stabilità; una modifica che consentirebbe ai Comuni di poter usufruire di tutti gli spazi finanziari previsti, con positive ricadute su occupazione e investimenti, fondamentali in un momento come quello attuale. E con le stesse motivazioni, ANCI segnala anche un’altra importante richiesta, avanzata congiuntamente con le Regioni: quella volta a spostare a fine ottobre i termini per il Patto di stabilità verticale regionale. La Associazione dei Comuni ribadisce infine la necessità che ai Comuni venga garantita la possibilità di una rateizzazione del recupero delle risorse risultanti in seguito alla revisione dei dati relativi all’Imu 2013.
Si riporta quanto già pubblicato sul sito dell’ANCI al seguente link: http://www.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=819423&IdDett=48501
L'Anci esprime la sua netta contrarietà alle modifiche degli importi del Fondo di solidarietà comunale, pubblicate ieri, 16 settembre, dal ministero dell’Interno, che comportano un nuovo taglio di 172 milioni di euro sulle assegnazioni 2014.
Si tratta di un inaccettabile intervento estemporaneo che riflette la volontà – finora solo prospettata dal ministero dell’Economia e delle Finanze nel corso della seduta di Conferenza Stato città dell’11 settembre scorso – di operare la riduzione sulla base di norme che, seppur previste, comportano in questa fase dell’anno gravissime ripercussioni sulla gestione finanziaria dei Comuni che hanno già deliberato, o stanno per deliberare, il bilancio di previsione.
Si deve sottolineare che già nella Conferenza Stato-città del 19 giugno scorso, l’accordo dell’Anci sulla determinazione e riparto del Fondo di solidarietà comunale era espressamente condizionato al mantenimento della quota di 172 milioni di euro derivante dalla revisione del gettito Imu 2013.
Ci auguriamo che il Governo voglia recedere da tale scelta improvvida o, in alternativa, come annunciato dal sottosegretario Baretta nella riunione dell’11 settembre, recuperi i mezzi finanziari per stabilizzare le attuali assegnazioni, pesantemente ridotte anche nel corso di quest’anno. (com)
A seguito dei rilievi critici avanzati da alcune ANCI regionali e da numerosi Sindaci in merito alle modalità adottate dal Governo nell’effettuare il taglio al Fondo di solidarietà comunale disposto con il decreto ministeriale del 28/11/2014, il segretario generale ANCI, Veronica Nicotra, ha inviato una lettera a tutti i Segretari/Direttori delle ANCI regionali, pubblicata in allegato.
In particolare, si segnala che la definizione delle modalità con cui è stato effettuato il taglio per ciascun Comune, oltre ad essere stata condotta unilateralmente dal Mef senza la produzione di un documento metodologico, appare ancorata ad un criterio di base (altimetria della sede municipale) del tutto incongruo e, a parer nostro, da modificare, nel senso di tener conto di aspetti più significativi sotto il profilo delle situazioni locali.
Per quanto attiene, inoltre, la dimensione del taglio riportato dall’allegato A dello stesso decreto ministeriale, è opportuno che i Comuni che ritengano di essere danneggiati dai calcoli ministeriali provvedano all’invio di osservazioni documentate ai Ministeri competenti (Mef ed Interno) e per conoscenza ad ANCI ed IFEL, al fine di fornire elementi utili per un più efficace intervento in tutte le sedi istituzionali.
Da ultimo, si rende noto che in data 12/12/2014 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge, in attesa di pubblicazione in G.U.,che proroga il termine del pagamento dei terreni non più esenti al 26 Gennaio 2015 e consente ai Comuni di accertare sul 2014 la minore entrata da Fondo di solidarietà comunale come maggior gettito di pari importo a titolo di IMU.
Il 26 settembre 2013, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, si terrà il seminario on-line dal titolo “Appalti pubblici e deroga in house”
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La giurisprudenza della Corte di giustizia UE va progressivamente consolidando il proprio indirizzo sui confini della controversa figura dell’in house providing, mediante la quale, notoriamente, le amministrazioni aggiudicatrici possono legittimamente procedere all’affidamento diretto di appalti pubblici a soggetti sui quali esercitano un c.d. “controllo analogo”.
Si tratta quindi di una vera e propria esenzione dall'obbligo generalizzato di applicare le direttive comunitarie sugli appalti pubblici, attraverso un peculiare modello organizzativo che la Corte di Giustizia UE ha riconosciuto essere conforme ai prinicpi del Trattato UE.
Partendo dai principi che informano il sistema europeo del public procurement viene approfondito l’iter evolutivo della c.d. eccezione in house, a partire dalla ormai paradigmatica sentenza Teckal, attraverso un esame delle più rilevanti sentenze del giudice comunitario e nazionale i quali, nell'intento di consolidare il proprio indirizzo giurisprudenziale sul concreto significato da attribuire al concetto di ""controllo analogo"", non sempre sembrano avere una visione coincidente del fenomeno portato alla loro attenzione.
Nel corso dell’incontro saranno trattati i seguenti temi:
1. In house providing
- definizione
- Normativa nazionale
- giurisprudenza comunitaria
- giurisprudenza nazionale
2. Gli elementi rilevanti per l'eccezione ""in house""
3. Le fonti sulle quali effettuare la verifica dei requisiti
4. Esempi e casi di studio
Docente:Avv. Andrea Callea
La partecipazione al seminario ègratuita.
Modalità di iscrizione e partecipazione
Per partecipare al seminario è necessario iscriversi cliccando sul seguente link: http://ifel.adobeconnect.com/e3butgfs10s/event/registration.html
N.B. In fase di iscrizione è obbligatorio utilizzare il proprio
indirizzo e-mail come LOGIN; la PASSWORD invece può
essere generata liberamente e dovrà contenere almeno 8
caratteri. Si invitano pertanto gli utenti a prendere nota di
tali parametri di accesso.
Terminata la procedura di iscrizione, l’utente riceverà una
e-mail di conferma, contenente altresì il medesimo link all’aula virtuale riportato di seguito.
Per accedere all’aula virtuale cliccare quindi sul seguente link: http://ifel.adobeconnect.com/e3butgfs10s/event/login.html
Inserire “login” e “password” generate in fase di iscrizione ed entrare in aula.
TEST
Per accedere all’aula è necessario disporre di un collegamento
ad internet a banda larga, di una versione aggiornata
di Adobe Flash Player e di altoparlanti o cuffie.
Si suggerisce di eseguire il test al seguente link, per verificare
lo stato di aggiornamento del PC: https://ifel.adobeconnect.com/common/help/it/support/meeting_test.htm
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Seminario on-line – 6 febbraio 2014 ore 11:00-13:00
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Il 6 febbraio 2014, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, si terrà il seminario on-line dal titolo “Appalti pubblici e accordo fra Pubbliche Amministrazioni”
Il partenariato pubblico – pubblico (Public Public Partnership) trova nell’ordinamento interno il proprio referente normativo nell’art. 15 della L. 241/1990 attraverso il quale il legislatore nazionale ha disciplinato, in via generale, gli accordi fra pubbliche amministrazioni, senza porsi in alcun modo il problema delle possibili interferenze con la disciplina comunitaria de contratti pubblici né, tanto meno, dell’eventuale incompatibilità della norma, alla luce delle potenziali implicazioni in termini di effetti distorsivi della concorrenza, con il Trattato.
Ancorchè il fenomeno sia senz’altro di ambito europeo, come dimostra l’attenzione che allo stesso ha riservato sia il Parlamento Europeo (Risoluzione del 18 Maggio 2010) sia la Commissione UE (art. 11 della nuova proposta di direttiva sugli appalti pubblici), particolare attenzione viene ad esso rivolta dal giudice amministrativo nazionale che ha ripetutamente richiesto alla Corte di giustizia di fare chiarezza sulla sua effettiva portata.
Attraverso un esame delle più recenti e rilevanti sentenze del giudice comunitario viene approfondita la figura del PPP al fine di verificare la legittimità degli affidamenti di attività tra enti pubblici al di fuori di una procedura di gara.
Docente: Avv. Andrea Callea
La partecipazione al seminario è gratuita.
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