Nella fase di ripresa i Comuni, come tutto il sistema pubblico, sono chiamati a realizzare una fase di rilevanti investimenti. È necessario verificare la tenuta dell’intera “filiera della spesa per investimenti” che ci appare in tutta la sua inadeguatezza: dalla raccolta, alla decisione delle priorità e alla redistribuzione sul territorio. Questo schema rigido e inefficiente, come può essere modificato?
Talk on web Investimenti per la ripresa: spendere di più e meglio. Si può? Venerdì 26 giugno 2020 - ore 11:30-13:00
PROGRAMMA
Coordina: Tommaso DAL BOSCO - Osservatorio Investimenti Fondazione IFEL
Primo round: Interventi Flavio MONOSILIO - Direttore della Direzione Affari Economici e Centro Studi ANCE Alessandro CANELLI - Sindaco di Novara e Responsabile Finanza locale ANCI Giuseppe CATALANO - Coordinatore Struttura Tecnica di Missione Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Giancarlo DEFAZIO - Direttore Generale Investitalia Presidenza del Consiglio dei Ministri
Secondo round: Q&A Risposte alle domande inviate via chat dai partecipanti
Da un paio di anni, con l’allentarsi dei vincoli di finanza pubblica, la spesa per investimenti comunali, alimentata tanto da risorse proprie quanto da trasferimenti, è in costante aumento. È una ripresa che sconta l’eredità del passato: per lungo tempo i Comuni hanno perso risorse umane e competenze, non hanno potuto programmare, progettare e, tantomeno, realizzare.
Molte difficoltà permangono. Sono legate a tutte le fasi del ciclo, a partire dalla programmazione - basata più sulla competizione per aggiudicarsi le risorse che sulle aggregazioni per razionalizzarne l’impiego – per finire alla rigidità delle procedure di assegnazione e di rendicontazione dei fondi, passando per l’instabilità delle regole degli appalti.
I Comuni, come tutto il sistema pubblico, sono chiamati a realizzare una fase di rilevanti investimenti. È necessario verificare la tenuta dell’intera “filiera della spesa per investimenti”. Essa ci appare in tutta la sua inadeguatezza: dalla raccolta, alla decisione delle priorità e alla redistribuzione sul territorio. Questo schema rigido e inefficiente, come può essere modificato?